Parte seconda
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Nota introduttiva
Questo articolo segue e conclude la parte prima. La numerazione dei paragrafi è quindi sequenziale. Tutte le foto sono tratte dai profili pubblici fb dei soggetti citati.
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4. L’ambasciatore dell’Ossezia del sud
Dai monti del Sulcis alle vette del Caucaso: che non è un racconto di De Amicis, ma assomiglia piuttosto ad una pièce di Ionesco.
Teatro dell’assurdo dunque, ma di bassa lega, che con la Lega di mezzo anche la genialità del surreale si riduce a cabaret.
Di cosa parliamo esattamente? Dell’Ossezia del Sud e del suo sedicente ambasciatore in Italia, ambedue riconosciuti da loro stessi e dai soliti quattro amici al bar: Russia, Venezuela, Nicaragua e Siria, non esattamente la comunità internazionale, men che meno la sua crème.
Come sia andata ce lo racconta L’Unione Sarda attraverso una esaustiva intervista all’uomo che volle farsi ambasciatore, al secolo Mauro Murgia da Carbonia, di umili origini ma deciso al riscatto.
Ed infatti, da emigrante a Pescara si suda tre lauree ad Urbino, ritagliandosi un percorso che dal 2016 lo porterà a ritrovarsi con in tasca la patente di ambasciatore dell’Ossezia del Sud: ovvero un qualcosa che potrebbe rilasciare anche Seborga se solo Seborga decidesse di attivare un proprio apparato diplomatico.
La Farnesina infatti ne disconosce immediatamente l’esistenza, senza però che questo basti a dissuadere l’ostinato ambasciatore, che rilancia e si costruisce una rete di una quindicina di consoli, più o meno uno per regione.
In realtà, prima di assestarsi definitivamente come “ambasciatore d’Ossezia” Murgia si era prestato a svolgere dal 2012, abundare quam deficere, anche il ruolo di rappresentante d’Abcasia, che aveva però dovuto abbandonare nel 2015 tra porte sbattute ed accuse reciproche con Sukhumi (mercimonio di visti). Così, mentre a Murgia era rimasta l’Ossezia, al suo posto in Abcasia era finito Vito Grittani.
Fratelli coltelli, che i rapporti tra i due appaiono appena sopra il livello del gelo, come evidenziato da alcuni post fb dello stesso Grittani: in particolare quello del 20/3/23, con cui diffidava Murgia “dal menzionare la repubblica di Abcasia”.
Insomma, scontro fra titani.
Decisamente migliori i rapporti coi Lumbàrd ed ambienti viciniori, con Murgia che intende ed apprezza le sirene leghiste. Tutto fa brodo verrebbe da dire: perché Murgia in realtà leghista non è, bensì di sinistra anzi di estrema sinistra, avendo bazzicato di tutto in quelle plaghe: dai duri del PDUP, al PCI, fino ai comunisti nostalgici di Diliberto & Cossutta, corifeo antico del Cremlino e di Santa Madre Russia bolscevica, che Murgia non a caso tutt’ora non disdegna. E pazienza se Putin e la sua gang siano adesso camerati, invece che compagni: Mosca rimane Mosca, non si stia a sottilizzare, che la perfezione non è di questo mondo e per raggiungere lo scopo non si può far gli schizzinosi.
🔹Ecco quindi la Lega appoggiare le aspettative di Murgia con un incontro dell’ottobre 2015, che vede Salvini promettere ad Anatoly Bibilov, capobastone ossetino in missione in via Bellerio, di interessare il parlamento italiano in merito al riconoscimento dell’Ossezia del Sud. Erano i tempi in cui la Lega, attraverso la diplomazia parallela di Savoini, cercava sponde in chiunque potesse aprirle finestre sullo spazio russo. E Bibilov, faccia da pugile ed aria da gangster di quelle che piacciono sul prato di Pontida, pareva assai la persona adatta: sia come presidente del parlamento sud-ossetino, ma soprattutto come leader di un partito chiamato Ossezia Unita modellato su quello di Putin, ovvero senza neanche la fantasia di inventarsi qualcosa di diverso. Piaggeria quasi al limite del plagio. D’altra parte si sa: l’Ossezia non è esattamente Russia, ma i russi considerano l’Ossezia cosa loro. E tanto basta quindi a Salvini per tentare l’approccio.
🔹Ecco quindi Murgia a Verona il 6/5/17, invitato a parlare davanti ai prestigiosi colori della Padania Football Club durante una riunione della Conifa, la confederazione delle associazioni calcistiche non riconosciute dalla FIFA e forse neanche da loro stesse.
🔹Ecco quindi Murgia nuovamente a Verona il 22/10/17 con il cosiddetto ministro degli esteri dell’Ossezia Dimitry Medoev, durante un incontro con i soliti noti di Veneto-Russia: Bertolasi, Zoccatelli, Comencini e Valdegamberi. Tutti riuniti assieme in conviviale accordo, come al matrimonio di Connie Corleone.
🔹Ecco quindi il 4/6/18 nuovamente Salvini, appena nominato vicepresidente del consiglio del governo Conte, esibire il tricolore ossetino durante un incontro con il ritornante Anatoly Bibilov, che saluta, ringrazia e vede in Salvini una “speranza” per l’Ossezia.
🔹Ecco quindi Murgia il 15/6/19 in Donbas, accompagnato da Eliseo Bertolasi e Luca Pingitore, “console” dell’Ossezia in Toscana. Ad accoglierli, Alexandr Zaldastanov leader della gang motociclistica russa Night Wolves, soggetto beceramente omofobo, coinvolto con i suoi scagnozzi negli eventi di Crimea e Donbas 2014. In quella stessa occasione Murgia assiste alla sfilata per l'”indipendenza” della cosiddetta repubblica di Donetsk.
Murgia lo ritroviamo poi il 22/3/22 a Verona, nuovamente al tavolo con Zoccatelli e Bertolasi di Veneto-Russia, questa volta a megafonare la versione di Mosca sull’invasione e quindi a scendere in piazza, fieramente esibendo il vessillo di Donetsk. Assieme a loro il cattoleghista Comencini, il Comitato Veneto Indipendente e la Russkij Dom di Verona, di Marina Kholodenova.
Tra i sodali di Murgia immancabile poi Giulietto Chiesa, vecchio arnese veterosovietico convertito al rossobrunismo in tarda età e frequentatore nei suoi ultimi anni di ambienti e personaggi di estrema destra filorussi e filofasci. Niente di che, suvvia, che alla fine sempre a Mosca si finisce.
A proposito di sincreti(ni)smi, spicca una foto del 16/12/17 in cui troviamo Murgia affiancato dal “ministro degli esteri della Transnistria” durante l’inaugurazione a Roma della Casa dell’Amicizia Italia-Transnistria: alle loro spalle una lapide con il Discorso della Vittoria di Armando Diaz (4/11/18) adornata con il logo di Patria Socialista: gruppetto romano di Arditi del Popolo, di estremissima sinistra ma dall’estetica decisamente opposta. Visualizzare per credere.
Alla fine che dire: idee anche troppe ed invariabilmente piuttosto confuse.
5. L’ambasciatore dell’Abcasia
La storia di Vito Grittani non inizia con l’Abcasia, bensì molti anni prima, da immigrato in Germania, quando comincia ad interessarsi di attività cripto- e pseudodiplomatiche in fai-da-te. È stata però l’Abcasia a dargli quel briciolo di discutibile notorietà in più e soprattutto la chiave per entrare in contatto con un universo di figure, entità ed associazioni dal profilo politico ed ideologico quantomeno discutibile.
Ma andiamo con ordine.
Originario di Capurso, presso Bari, Grittani “istituzionalizza” la sua attività pseudodiplomatica attivando l’ODI – Osservatorio Diplomatico Internazionale. Di cosa si tratta? Di una figura di diritto privato il cui ruolo e funzioni non sono molto chiare.
Banalmente, al di là del titolo bombastico, dovrebbe trattarsi dell’ufficio privato di Grittani, la base operativa dalla quale intrattiene contatti, riceve ospiti e tratta i propri affari, comprese le questioni riguardanti il suo ruolo di “ambasciatore” d’Abcasia in Italia: titolo ovviamente non riconosciuto che detiene dal 2016, ovvero dal turbolento passaggio del testimone con Mauro Murgia, allontanato da Sukhumi tra un volare di stracci.
In quel frangente il prestigioso ruolo di “ambasciatore” era stato quindi affidato a Grittani, che più tardi nel settembre 2018, si vedrà conferire anche anche l’ambita cittadinanza abcasa.
Tutte le strade portano a Roma, anche quelle d’Abcasia. E, con tutto il rispetto, Capurso non equivale alla Città Eterna: dove grazie all’opera indefessa di Grittani e del sodale Ken Taniya, viceministro degli esteri abcaso, il 18/6/16 viene fondato un Istituto Abcaso di Cultura (IAC) “per promuovere iniziative storico-culturali e far conoscere all’Italia…”. Insomma, le solite cose.
Presenti all’inaugurazione anche funzionari russi dell’ambasciata di Roma, ospiti graditi a marcare il territorio: che come nel caso dell’Ossezia del Sud, considerano l’Abcasia roba loro.
La gestione dell’IAC, basato a Roma presso lo studio legale Giugni, viene affidata ad una Associazione Europa Abcasia (AEA) la quale era previsto pubblicasse una rivista trimestrale titolata Abcasia Oggi che non è chiaro però se abbia visto o meno la luce.
D’altra parte non è neanche chiaro di preciso che cosa la AEA abbia fatto in questi anni. Ciò che è certo è che risulta coinvolta anche di recente in eventi di propaganda filorussa, come vedremo più avanti.
Da Capurso a Roma e da Roma alla Calabria che è un po’ il secondo baricentro di Grittani e che ritroviamo a stretto contatto con soggetti ed associazioni alquanto discutibili.
Partiamo da Cantiere Laboratorio (CL) di Vittorio Gigliotti di cui abbiamo parlato qui. Di che si tratta? Di una associazione fondata una quindicina di anni fa, posizionata nell’area di Forza Nuova ed asseritamente “impegnata nella diffusione di una cultura per la politica e la formazione di una classe dirigente”. Che dire: Monicelli in Amici Miei ne avrebbe ricavato una battuta.
Tra i punti di riferimento di questa “cultura da diffondere” spicca Codreanu, ma anche Assad di Siria ed il pasdaran Soleimani sono additati tra gli esempi di “resistenza”.
Gigliotti è da tempo sodale di Grittani con cui il 4/12/21 ha costituito a Lamezia la cosiddetta IACRAI ovvero “camera di commercio” Italia Abcasia Congo Russia Africa India“: associazione priva d’ogni riconoscimento istituzionale, emanazione dell’ODI di Grittani e quindi consegnata alla presidenza di Gigliotti.
Il tutto ovviamente, quale ennesimo tentativo di accredito surrettizio delle entità pubbliche di Abcasia presso le istituzioni italiane: in questo caso l’amministrazione comunale di Lamezia dell’allora sindaco Paolo Mascaro, che a suo tempo aveva ottenuto l’endorsement di Cantiere Laboratorio.
Ed infatti nel manifesto annunciatore dell’evento ritroviamo tutti i soggetti coinvolti e relativi loghi: ODI, rappresentanza diplomatica dell’Abcasia in Italia, Cantiere Laboratorio, Corpo diplomatico abcaso e AEA.
Cantiere Laboratorio ha una sua sezione giovanile tutta Dio-Patria-Famiglia chiamata Gioventù Controcorrente, spesso impegnata in eventi con quelli di Identità Tradizionale. Da statuto si definisce “indipendente” ma con una connotazione ideologica ben precisa, come conferma la nomina a leader del gruppo di Bruno Spatara, ex di FN, poi passato ad Azione Identitaria ed ora nel comitato pro-Vannacci.
A proposito di Vannacci, è totalmente supportato dal Cantiere e dalla Gioventù, che ancora recentemente ne ha organizzato il tour in Calabria (aprile 2024). Gigliotti risulta addirittura essere il coordinatore dei comitati locali pro-Vannacci nel sud-Italia, oltre che organizzatore di eventi filorussi ed antiatlantici come la proiezione a Lamezia del film propagandista russo “Il testimone”, in collaborazione con la AEA di Grittani e Donbass Italia con Andrea Lucidi e Vincenzo Lorusso: film che ha clamorosamente floppato nelle sale in Russia ma che in Italia viene portato in giro come una icona dai soliti noti.
Soliti noti, ovvero gente come i tipi di Identità Tradizionale (IT), gruppetto militante neofascista catanzarese che recentemente (ottobre 2022) ha festeggiato il proprio decennale. Nel corso degli anni il gruppo ha partecipato a diverse iniziative ultraidentitarie, filorusse ed antioccidentali, quali la commemorazione di Soleimani, incontri con Vento dell’Est e Una Voce nel Silenzio, convegni su Assad ecc. Ultimamente IT appare vicina alle posizioni del comitato Fermare la Guerra di Gianni Alemanno.
Il sodalizio Grittani – Gigliotti non si limita però agli eventi partecipati da personaggi quantomeno discutibili, ma sfrutta ogni occasione per portare avanti la propria agenda russista: è del 13/8/23, nella sede lametina di Gioventù Controcorrente, la riunione costitutiva di un un cosiddetto comitato italiano pro Festival Mondiale dei Giovani, vale a dire la kermesse giovanile ludico-sportiva tenutasi nel marzo 2024 a Sochi in Russia e chiusasi con la sceneggiata di Jorit con Putin.
La riunione a Lamezia aveva visto la presenza di Grittani oltre che di un gruppo di ragazzotti di Gioventù Controcorrente, scelti per partecipare a quella che si è rivelata come l’ennesima celebrazione del regime di Putin: che come ogni altro sistema totalitaristico veicola attraverso i giovani e lo sport i propri messaggi propagandistici.
Tra gli altri soggetti presenti alla riunione troviamo Pasquale Salatino di Lamezia, trait-d’union con Gigliotti nonché scelto da Grittani come osservatore alle cosiddette elezioni politiche del 2023 in Donbas. Grittani infatti, da alcuni anni è il coordinatore delle allegre carovane di osservatori autorizzati da Mosca a certificare la correttezza delle elezioni in Russia e Donbas. Così dopo averle coordinate nel 2022 e nel 2023, si è ripetuto nelle presidenziali del 2024, confermando a suo modo una coerenza: quella di un ambasciatore non riconosciuto di uno stato non legittimato chiamato a certificare elezioni farlocche. Ionesco in essenza.
Compartecipe della carnevalata 2023 troviamo dunque Pasquale Salatino, editore di una testata denominata Osservatore Calabrese – OSCA News, dichiarata come online ma che online non si trova. Ionesco reloaded.
La testata però viene enfatizzata e citata, neanche fosse un media mainstream, da una quantità di siti russi di Lugansk, celebrativi di Salatino e delle “elezioni” in Donbas del settembre 2023: motivo per cui dall’assurdo di Ionesco si passa alla farsa e dalla farsa si finisce ai burattini e pupi e relativi pupari.
Altro giro altro regalo, che le occasioni sono poche e vanno suddivise. Quindi se la giostra 2023 era toccata a Salatino, quelle del 2022 e 2024 sono andate a Gianfranco Vestuto, leghista napoletano e fondatore della Lega Sud-Ausonia, micropartito meridionalista indipendentista con seguito condominiale.
Intraprendente ed eclettico, ritroviamo Vestuto in varie faccende affaccendato:
🔹abile manager promotore di sé stesso attraverso la società londinese organizzatrice di eventi GV Comunicazioni;
🔹autore-saggista del libro “Da Putin Putin”;
🔹editore con la società Italeurasia Promonetwork di Venezia, nonché delle testate-megafono online Russia News ed Eurasia News, affiancate dalla più recente Abcasia News, nata sotto la benedizione di Grittani.
Impegni gravosi ma infine gratificati dalla chiamata al ruolo di osservatore al referendum-farsa del Donbas 2022, che Vestuto riuscì a decantare come “esempio per gli europei ed il mondo”.
Questo l’ambiente che ruota attorno a Grittani, ambasciatore non riconosciuto di uno stato non legalizzato. Che intervistato il 30/9/22 da una brava cronista della Gazzetta del Mezzogiorno ebbe il coraggio di dichiarare: “[Ucraina?] Ma non è vero che [i russi] l’hanno invasa”.
6. Conclusioni
Il 9 febbraio 2022 nella sala stampa di Palazzo Montecitorio aveva luogo una conferenza stampa dell’On. Matteo Dall’Osso, allora deputato alla Camera, eletto con i grillini, poi passato a Forza Italia nel 2018. Alla conferenza erano stati chiamati come ospiti relatori Grittani e Gigliotti, identificati rispettivamente, nella lista d’invito ufficiale diffusa dalla Camera, come S.E. Ambasciatore e Pres. Ass. Camera di Commercio IACRAI.
Giungeva quindi al suo culmine, con questo atto decisamente sopra le righe, il tentativo di riconoscimento surrettizio di due posizioni private e non-istituzionali che i due sodali avevano cercato di ottenere lavorando per anni nei retrobottega della politica italiana.
L’evento aveva ovviamente sollevato polemiche tali che sia la Camera lo aveva immediatamente disconosciuto con una nota formale, sia Forza Italia lo aveva dichiarato “inopportuno” smentendone il patrocinio.
Resta il fatto di un evento surreale, di bassa politica, semmai adatto al palcoscenico di un teatro dell’assurdo, ma privo comunque della genialità di Ionesco e ricco piuttosto della grossolanità di un avanspettacolo di quart’ordine. Il tutto tra mestieranti della politica, diplomatici fai da te e stati autoproclamati e riconosciuti dai soliti quattro amici al bar.
A proposito, come vi suona il titolo di “Sua Eccellenza Ambasciatore del Principato di Seborga in Italia”?
Quasi quasi…
Nota conclusiva
Sono quattro le serie di articoli attualmente in corso di sviluppo:
Serie Milizie: due articoli pubblicati. Ultimo questo.
Serie GRU: cinque articoli pubblicati. Ultimo questo
Serie Istituzioni: tre articoli pubblicati. Ultimo questo
Serie Associazioni: sei gli articoli pubblicati. Ultimo questo ⬆️, che continua e conclude la Parte Prima
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Basta solo la foto di quei 2 mentecatti e cojonazzi a far meritare la lapidazione, da attuarsi con le pietre del sacro fiume italico, il Piave!!