10 thoughts on “Quella visita di Nigel Farage a Julian Assange…

  1. Si può condividere o meno quello che scrivete. La cosa certa è che siete una ventata d’aria fresca nell’ informazione italiana: una cosa di cui avevamo un gran bisogno.

  2. Articolo interessante. Mi viene in mente una sola domanda: le informazioni fornite da Julian Assange erano vere o false? I video di uccisioni indiscriminate di civili da parte dei militari USA? Le foto nelle carceri Irachene con torture e disumanità da parte, sempre, degli alleati? I cabli riservati con le continue ingerenze degli USA nelle scelte politiche dell’UE e dei singoli paesi? Le sistematiche intercettazioni dei governi sgraditi? Per citarne solo alcuni… Perché credo che ci riguarda tutti sapere cosa fa il “gendarme del mondo” quando nessuno guarda, a che cosa è disposto ad arrivare per raggiungere il proprio obiettivo, calpestando diritti, uccidendo indiscriminatamente, manipolando informazioni, nascondendo atrocità.
    Julian Assange ha una ENORME colpa: le sue informazioni hanno tolto quella pattina di “legittimità morale” che permetteva agli USA di decidere senza dare troppa spiegazioni perché tanto era per il bene di tutti. Ora sappiamo che ha sempre interpretato le regole per gli amici, e applicato con severità la legge per i nemici. E che in primis è il suo bene che cerca.
    Le rivelazioni di Julian Assange sono state valutate, verificate e pubblicate da numerosi giornalisti in tutto il mondo. Quindi ripeto: se le sue informazioni sono vere, dovremmo darle un premio a questo uomo, ma penso che renderle la libertà sia più che sufficiente, o per lo meno un buon inizio.

    1. Occorre fare delle distinzioni tra i vari tipi di cablo che ha rilasciato:
      1. Quelli in cui metteva in evidenza casi di tortura e maltrattamenti
      2. Quelli in cui diffondeva i nomi di asset
      3. Quelli in cui rivelava località strategiche
      4. Quelli in cui diffondeva informazioni riservate che potevano avvantaggiare politicamente o militarmente altri attori.
      5. Quelli sensibili alla sicurezza nazionale

      Se Assange si fosse fermato al punto 1, meriterebbe ancora oggi l’applauso. Purtroppo (ed è il motivo per cui Domscheit-Berg lasciò WikiLeads) Assange, dopo un buon inizio, scelse di divulgare tutto e dunque i punti 2, 3, 4, 5 che non rientrano nel giornalismo ma sono crimini.
      In sostanza, se fai una buona azione ma dopo commetti diversi crimini non piagnucolare poi se ti sbattono in galera e buttano la chiave.

    2. Se consideri che Assange ha effettuato una sistematica selezione sul materiale da pubblicare per poi solo successivamente pubblicare “tout court” previa scrematura del materiale in possesso più che di giornalismo si dovrebbe parlare di agenda politica. Ed è lì la colpa di Assange.

  3. Manca la perdita del referendum in Italia 2016. È la terza punta del triangolo. Un capolavoro di strategia politica nefasta. Nadia Mai

    Inviato da Outlook per Androidhttps://aka.ms/AAb9ysg ________________________________

  4. Cara Alessandra, la domanda posta sulla consapevolezza di Assange, di essere strumento consapevole o “utile idiota” al soldo del Cremlino, apre anche uno scenario sulla sua mancata estradizione. Forse si attendono tempi giusti, come la rielezione di DT?? Dalle informazioni in tuo possesso come vedi la questione?? I miei complimenti per l’articolo ma lo voglio estendere a tutto lo staff di INOLTRE. La lettura dei vostri articoli sta diventando una specie di droga!!!

    1. Grazie da parte di tutti.

      Per l’estradizione credo si tratti di tempi burocratici. Decisioni delle corti, appelli, corsi, ricorsi. Francamente a un certo punto mi sono persa. Adesso credo che la decisione finale sia imminente (anche se magari andrà a finire che troveranno il modo di fermarla ancora).

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